Come lavoriamo

La narrazione dell’organizzazione ha una valenza strategica e deve essere il frutto di un rigoroso percorso metodologico. Leaving Footprints nasce dall’attività di ricerca scientifica e fa della metodologia una competenza distintiva e inimitabile.

Non raccontiamo, costruiamo senso

Il nostro approccio mira a raccogliere, organizzare e trasmettere il senso più profondo dell’impresa, vale a dire quei valori e quegli ideali che sono alla base della cultura dell’organizzazione e che si riflettono nella sua identità.
Le storie narrate sono dei veri e propri contenitori di senso, in grado di integrare memorie, significati e identità individuali con quelli istituzionali, rafforzando e tramandando valori ed esperienze condivise ed evidenziando i tratti di unicità dell’impresa.

Un metodo rigoroso

Pur cambiando le modalità espressive e i canali attraverso cui la narrazione
dell’organizzazione è veicolata ai diversi stakeholder, unico è il percorso
metodologico che seguiamo per giungere a tale narrazione:
Raccolta delle storie
Il lavoro sul campo

Il punto di partenza per narrare un’organizzazione nel suo profondo è rappresentato dalla raccolta del maggior numero possibile di storie, aneddoti, memorie e testimonianze che s’intrecciano e si sovrappongono. Fonti privilegiate sono le interviste agli attori organizzativi (del presente e del passato), i documenti scritti di comunicazione interna o esterna, i discorsi ufficiali, il materiale d’archivio e il materiale iconografico.

A seconda delle finalità e degli obiettivi strategici perseguiti, nonché delle caratteristiche dell’impresa, si decide se raccogliere le storie così come emergono spontaneamente (percorso etnografico) o stimolarle attraverso opportune domande (percorso narrativo); se ricorrere a interviste di gruppo o a interviste individuali in profondità; se invitare gli interlocutori ad approfondire eventi specifici, per poi arrivare alle storie (percorso top-down) o focalizzarsi sulle storie, per poi risalire, durante la narrazione, alla cronaca e ai fatti (percorso bottom-up).

Analisi delle storie
Il lavoro in laboratorio

I dati e le informazioni raccolte devono essere adeguatamente organizzati e analizzati al fine di facilitarne la successiva interpretazione. Così, ad esempio, le interviste agli attori organizzativi vengono trascritte integralmente, dando rilievo anche ai segnali paralinguistici, ai suoni lessicali, alle impressioni e agli stati d’animo emersi. Le diverse storie identificate, non solo dalle interviste ma anche dalle altre fonti secondarie utilizzate, vengono “catalogate” e corredate di ulteriori annotazioni e informazioni.

L’analisi, quindi, si conclude con la messa a punto di una raffigurazione sintetica dei risultati cui si è pervenuti, che può assumere la forma di un modello statistico o meramente descrittivo che supporti la successiva fase di interpretazione.

Interpretazione delle storie
Il lavoro creativo

Le storie raccolte dalle interviste e dalle altre fonti utilizzate, classificate nella fase di analisi, rappresentano la ricostruzione fatta in forma di racconto soggettivo dei fatti, episodi e avvenimenti che hanno costituito momenti significativi del vissuto dell’organizzazione. Ogni racconto è diverso dall’altro. Il valore aggiunto sarà dato dalla possibilità di individuare nella trama della storia qualcosa di personale, che permetta di andare al di là dell’oggettività dei fatti narrati.

Il nostro obiettivo è di trasformare la memoria personale in collettiva e condivisa, valorizzando e armonizzando tutti i contributi raccolti e passando così dalle svariate storie emerse in fase di ricerca alla narrazione unica dell’organizzazione

Racconta la tua impresa

Ogni impresa ha una storia da raccontare. E tante persone vorrebbero conoscerla.
Ci piacerebbe aiutarti a lasciare una traccia della tua.

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